Lo sport è un argomento che mette quasi sempre tuttti d’accordo. A patto che non si parli di calcio e di tifo. Lì, purtroppo, se le danno ancora di santa ragione. Per questo, in molti in Italia, si stanno piano piano avvinando ad universi alternativi. A sport, definiti minori ma comunque estremamente appassionanti e sicuramente più “puliti” e intriganti, del solito calcio.

E infatti, negli ultimi anni, la tendenza è chiara, il maschio italico ha rinunciato a qualche serata di calcetto per riscoprire la gioia degli gli sport con la racchetta.

Ebbene sì. Scuole che insegnano a bambini di tutte le età la cultura del tennis sono in rapida ascesa. In molti film americani, spesso vengono mostrati altre attività simili al tennis, ovvero il paddle (più corretto dire padel) e lo squash. Sapete quali sono le differenze tra questi tre sport appartenenti alla stessa famiglia? Ora cercheremo di fare maggiore chiarezza in materia.

Il tennis è uno degli sport più seguiti dagli italiani, non solo restando seduti sul divano, ma anche nei diversi campi in tutto il mondo, come Rolland Garros, Wimbledon e Foro Italico, giusto per citarne alcuni.

Questo sport è considerato dal punto di vista fisico uno dei più completi. Può essere giocato in singolo ovvero uno contro uno, oppure, in doppio ossia due contro due.

I giocatori sono separati da una rete alta un metro dal campo e la superficie del campo a differenza dello squash che è solo per indoor e rigorosamente con parquet, prevede terreni come terra battuta, erba o pavimento liscio di diversi colori.

Una differenza sostanziale tra il tennis e lo squash è il livello dello sforzo fisico a cui si sottopongono i giocatori. Non importa se si tratta di praticarlo a livello agonistico o per divertimento.

Lo squash come precedentemente accennato, è un altro sport oltre al tennis ad essere giocato con l’ausilio di una racchetta. Nato nel 1830 nella scuola di Harrow a Londra, è uno sport strettamente imparentato al tennis.

L’etimologia della parola “squash” sta ad indicare schiacciare, comprimere. Esattamente quello che accade alla pallina che viene tirata con forza contro il muro che si ha di fronte. Un regolamento ufficiale di questo sport si ebbe nel 1923.

Si può giocare da due giocatori, inteso come singolare oppure quattro giocatori da intendersi come doppio. Il campo nel quale avverranno i match è rettangolare e delimitato da quattro pareti con una pallina di gomma contenente al suo interno una goccia d’acqua, che con l’aumentare della temperatura aumenta anche la velocità e la sua elasticità.

La racchetta utilizzata per lo squash è uguale a quella del tennis, con un piatto di corde più piccolo. Rispetto alla pallina del tennis, lo squash ha solitamente una pallina di sfera cava fatta di gomma, nera con dei puntini che servono per indicare la sua durezze.

Il padel (o paddle) lo si può considerare come un ibrido tra il tennis e lo squash, perché al suo interno porta le caratteristiche di entrambi. Nato negli Stati Uniti verso la fine dell’800, a partire dagli anni ’70 ha iniziato a prendere piede in tutto il mondo e solo negli ultimi tempi, anche in Italia. Il campo prevede le pareti intorno al terreno di gioco, da considerarsi come parti da dover sfruttare per il match.

I campi sono più piccoli di quelli del tennis, circa la metà come metratura. Il fondo è sintetico, le palline identiche così come il punteggio, mentre la racchetta ricorda quella del ping pong. Comune allo squash nato nel 1830 sono le linee laterali e di fondo delimitate da pareti; così come la battuta dal basso che mette d’accordo i due sport.

Il paddle si gioca in doppio. Con racchette più piccole rispetto a quelle del tennis e sono costituite da una gomma speciale ricoperta di fibra di vetro o carbonio, forate.

Le regole sono pressoché simili a quelle degli altri due “cugini”; ma la filosofia presente nel paddle è comune a quella dello squash, ossia prolungare il più possibile il numero di scambi con l’avversario.

A differenza di altri giochi, lo scopo di questo gioco non è di vincere con un punteggio, ma solo quello di far durare gli scambi il più possibile. Le differenze più importanti sono fondamentalmente due: la presenza della rete, la quale non è presente nello squash; e la possibilità di giocare anche all’aria aperta.

Rispetto al tennis, il paddle vede anche la presenza di un campo delimitato da pareti di cristallo che fanno da sponda, utili per rimettere la pallina in gioco e rispedirla all’avversario. Il punteggio – doppio rimbalzo punto all’avversario – e l’abbigliamento permesso è uguale a quello utilizzato nel tennis.

Un dato che accumuna questi tre sport è il fatto che siano sempre in continuo movimento e necessitano pertanto di un’ottima prestazione fisica e concentrazione intensa per mantenere il match a un livello ottimale. Tenersi in forma ma divertirsi anche è il segreto.